Quella appena trascorsa è stata una settimana piena di eventi e di attività culturali per la Scuola di italiano di Casa dei Diritti Sociali.
Di particolare interesse lo scambio di visioni e di esperienze con due osservatrici del Centro di Formazione belga Proforal, anch’esso impegnato nell’inclusione sociale, linguistica e lavorativa dei migranti. Le due osservatrici, venute a Roma per conoscere la rete Scuolemigranti, hanno seguito alcune lezioni della nostra scuola di italiano per meglio comprendere il sistema di insegnamento aperto e inclusivo che caratterizza il nostro approccio. Questo incontro ha rappresentato una significativa occasione di riflessione e confronto tra le diverse esperienze sull’accoglienza e sul sostegno scolastico per i migranti.
Sabato 9 aprile si è svolta una nuova passeggiata della scuola popolare di italiano, che ha rappresentato una ulteriore tappa del percorso sul dialogo interreligioso aperto dalla precedente visita al Vaticano. Questo nuovo incontro culturale è stato infatti dedicato alla scoperta del Ghetto Ebraico e all’approfondimento di luoghi religiosi e simbolici come il Teatro Marcello, il Portico d’Ottavia, la Fontana delle Tartarughe e ovviamente la Sinagoga. I volontari della scuola hanno guidato una ventina di studenti della scuola, come sempre muniti di un documento illustrativo ed esplicativo, alla scoperta di questo quartiere di Roma e della sua storia.
Nella stessa mattinata, e in un quartiere poco distante, si è svolta anche la “Festa al Colle Oppio”, indetta dalla Rete Scuolemigranti per l’iniziativa “Roma cura Roma” promossa dal Comune. Tra le diverse attività organizzate per la manifestazione di particolare interesse è stato lo spazio dedicato agli scacchi, nel quale il maestro della UISP Alessandro Pompa ha giocato in simultanea con tutti i partecipanti, tra cui alcuni dei nostri studenti. Visto il forte entusiasmo suscitato dall’iniziativa, la scuola di italiano della CDS progetta di riprendere al più presto le tradizionali “domeniche degli scacchi”. Sospese a causa della pandemia, queste domeniche hanno da sempre costituito non solo una occasione di gioco ma anche e soprattutto di socializzazione e di scambio tra gli studenti della scuola.
