“Alcuni anni fa d’estate arrivò una ragazza tedesca in cerca di una persona, il suo padre biologico.
Aveva avviato le pratiche, tramite l’ambasciata, per conoscere la sua residenza in Italia ed era arrivata da noi, perché Via Giovanni Giolitti 225 era l’ultimo indirizzo di residenza del Sig. Filippo.
Quando è arrivata era disorientata: si aspettava una casa e un citofono e invece aveva trovato la sede di un’associazione.”
A raccontarci la storia di Filippo è Laura Bisegni, la coordinatrice del nostro storico sportello di Via Giolitti, a Roma.
Dal 1985 ci occupiamo di orientamento, assistenza legale, diritto alla salute e lotta alla tratta, affiancando qui allo sportello i migranti, i rifugiati, i richiedenti asilo e le persone in condizione di estrema fragilità che si rivolgono a noi.
Lo sportello negli anni è diventato un punto di riferimento per tanti qui all’Esquilino.
Sono oltre 4.000 le persone a rischio di totale emarginazione che annualmente vengono da noi allo sportello per chiederci di intervenire e di affiancarli nei loro percorsi di inclusione e di vita.
Moltissimi vengono dal Mali, dalla Somalia e dalla Nigeria, ma emarginazione e povertà non hanno colore né nazionalità: lavoriamo con persone di tutte l’età che provengono da oltre 80 paesi.
C’è chi, come Filippo, non ha una casa, chi ha bisogno di assistenza legale o sanitaria, chi di un documento, chi vuole imparare ad orientarsi fra i servizi del territorio e chi decide di andare a scuola di italiano per imparare la lingua.
Moltissimi hanno bisogno di ascolto, conforto, sostegno e di interventi più complessi, delicati e duraturi.
I nostri operatori e i nostri volontari cercano di rispondere a tutti, lavorando e dialogando costantemente in rete con i servizi sociali e con le realtà associative del territorio, per spezzare le dinamiche di isolamento, esclusione e privazioni con cui ci confrontiamo ogni giorno, per garantire i bisogni di base e i diritti fondamentali delle persone con cui lavoriamo, per cambiare le cose partendo da qui.
Ogni anno i costi di gestione, la sede e le utenze dello sportello ci costano oltre 7.000 euro.
Con la campagna di raccolta fondi “Obiettivo Accoglienza” vogliamo sostenere proprio questi costi, per garantire stabilità al nostro servizio e continuare ad essere un punto di riferimento e un ponte verso l’inclusione per chi si trova a ripartire da zero troppo spesso solo, disorientato e senza prospettive.