Se lo Sportello di orientamento dell’associazione è un punto di riferimento per tante persone che vivono un disagio sociale che ha tante sfaccettature, fatto di indigenza, emarginazione, discriminazione, la Scuola di italiano per stranieri della CDS è un polo di attrazione per tanti migranti che cercano faticosamente di inserirsi nella società italiana; anch’essi appartenenti a una categoria che vive in condizioni di ristrettezze e precarietà.
Da sempre gratuita, da sempre nel rione Esquilino, è la seconda per numero di iscritti tra le circa ottanta associazioni di volontariato che operano in questo campo nell’area metropolitana di Roma, annoverando una media di circa 1000 studenti l’anno (ante covid, senza la riduzione degli accessi, oltre 1.500), di quasi 90 nazionalità diverse.
Una scuola aperta tutto l’anno ininterrottamente, che adotta un metodo che consente l’immediato ingresso nei corsi e la frequenza libera, andando così incontro alle difficoltà che hanno i migranti adulti nel seguire lezioni in giorni e orari prefissati. Un sistema che è alla base del successo della scuola, alimentata unicamente dal passaparola tra le diverse comunità di stranieri.
Al di fuori dei normali corsi di livello A1 per principianti – 43 lezioni a settimana – si fanno corsi anche per analfabeti nella lingua madre o per quanti non conoscono l’alfabeto latino: un’attività non molto frequente tra le associazioni di volontariato, e praticamente assente nei Centri scolastici pubblici per adulti (CPIA).
Negli ultimi anni, i gruppi nazionali più consistenti provengono dal Perù, dal Bangladesh, dalla Somalia. Le donne frequentanti sono ormai stabilmente il 44% e la fascia d’età più consistente è solitamente quella dai 18 ai 29 anni.
A corredo del percorso didattico, la scuola promuove diverse attività interculturali: cineforum con proiezione di film in italiano con sottotitoli in italiano, passeggiate nei luoghi caratteristici della città ma anche museali, domeniche dedicate al gioco degli scacchi (linguaggio universale), un laboratorio teatrale che ha raggiunto l’undicesimo anno d’età, con spettacoli finali presso il teatro Belli di Roma, ma anche laboratori di fotografia e di cucito.
Tutto questo è reso possibile dal contributo di oltre trenta volontarie e volontari, espressione di una società civile sdegnata da una normativa che regola l’immigrazione del tutto inadeguata, contraddittoria e discriminatoria, frutto di vergognose strumentalizzazioni politiche; un contributo essenziale, finalizzato attraverso l’insegnamento della lingua italiana – primo ineludibile scalino da superare per gli immigrati – a favorire l’inserimento sociale e la comprensione dei codici etici e comportamentali della società italiana.
La scuola è in Via Giovanni Giolitti 241/g, a due passi dalla stazione Termini.