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Rapporto sulla scuola di italiano di Casa dei Diritti Sociali: tornano a crescere gli studenti dopo gli anni della pandemia

Tornano ai livelli pre-covid, ma con un trend in decisa crescita negli ultimi mesi del 2022, le iscrizioni alla Scuola popolare di italiano per adulti di Casa dei Diritti Sociali. È quanto emerge dall’annuale Rapporto d’Attività sulla Scuola di via Giolitti che quest’anno, proprio a causa delle chiusure imposte dalle misure anti contagio, analizza un arco temporale di 15 mesi, dal 1° ottobre 2021- data di riapertura della scuola – al 31 dicembre 2022.

Dopo le inevitabili contrazioni del 2020 e dei primi dieci mesi del 2021 – periodo in cui comunque la scuola ha continuato a funzionare con la didattica a distanza – nel 2022 si sono registrati 1537 nuovi studenti, numero leggermente superiore a quello del 2019 (1492) ultimo anno di normalità pre-pandemia.

È tuttavia dal raffronto tra l’andamento degli accessi negli ultimi tre mesi del 2022 e l’analogo trimestre  del 2019 che – come si legge nel Rapporto – emerge la forte tendenza all’aumento degli studenti attualmente in corso: +60% le iscrizioni di ottobre 2022 rispetto a quelle dello stesso mese del 2019; + 72% quelle di novembre 2022 rispetto a novembre 2019 e + 43% il raffronto tra dicembre 2022 e lo stesso mese del 2019.  Un trend che peraltro si sta confermando nei primi mesi dell’anno appena iniziato.

Ma, oltre ai numeri degli accessi, nel Rapporto si fa il punto sullo status legale, sulle aree di provenienza e sui cambiamenti nella composizione per età e per genere dei nuovi iscritti.

Nella relazione, ampia e dettagliata, vengono illustrate  anche le numerose attività e le strategie messe in atto per aumentare la capacità di accoglienza e di risposta della scuola alla forte domanda che viene oggi dai migranti e che impegna tutti i nostri volontari a rafforzare quell’approccio inclusivo, comunicativo e relazionale che fa della Scuola di italiano della Casa dei Diritti Sociali un esempio probabilmente unico nel panorama delle scuole del volontariato in Italia.

Una sezione del documento è infatti dedicata sia al metodo di insegnamento  della Scuola popolare di italiano per adulti migranti di Casa dei Diritti Sociali, sia agli obiettivi dei corsi destinati alle sole donne e di quelli rivolti agli stranieri analfabeti o scarsamente scolarizzati nella lingua madre.

Tutte attività che, insieme alle numerose iniziative interculturali promosse dalla Scuola (passeggiate e visite a siti archeologici, turistici e museali, laboratorio teatrale, proiezioni cinematografiche, giornate e tornei dedicati agli scacchi, occasioni ludiche e conviviali) e illustrate nel Rapporto, hanno la finalità non solo di insegnare la nostra lingua ma anche di  “favorire la socializzazione, il recupero identitario e l’autonarrazione, e che bene si correlano agli interventi per fornire strumenti per l’uso dei servizi di base, per la ricerca lavoro, per l’esercizio dei diritti fondamentali. Nel percorso didattico si inseriscono anche elementi di educazione civica e di educazione alla legalità, comprensivi di diritti e doveri dei cittadini.”

Un capitolo ad hoc del Rapporto è infine dedicato all’attività svolta nel periodo considerato dall’Area Minori della Casa dei Diritti Sociali. L’Area Minori, i cui volontari e volontarie si occupano di fornire sostegno linguistico ai minori stranieri nelle scuole dell’obbligo, è stata enucleata dal Gruppo Alfabetizzazione per gli immigrati adulti e costituirsce un’area a sé nell’ambito dell’associazione.

Nel corso del 2022 l’attività dell’Area Minori, in collaborazione con numerose scuole della capitale, ha riguardato molti bambini e adolescenti stranieri con interventi di potenziamento linguistico in Italiano L2, per la comunicazione interpersonale e per favorire l’inclusione e l’autonomia in classe dei minori non italofoni; nonchè corsi di Italiano per lo Studio delle materie curriculari e preparazione agli esami di terza media.

Rapporto sulla scuola di italiano di Casa dei Diritti Sociali: tornano a crescere gli studenti dopo gli anni della pandemia

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