Mentre si sta affievolendo il clamore mediatico legato al disastroso ritiro degli eserciti USA e dei loro alleati dall’Afghanistan, una nuova tragedia umanitaria per la popolazione afghana è solamente all’inizio.
I tragici tentativi di evacuazione di civili dall’aeroporto di Kabul hanno consentito di mettere in salvo migliaia di persone, ma ne hanno purtroppo lasciate indietro molte di più. Oggi nel Paese riconquistato dalle milizie talebane, la popolazione civile contina ad essere esposta al rischio di violenza, con decine di migliaia di persone costrette ad abbandonare le loro case e ad aggiungersi ai più di 5 milioni di sfollati interni già presenti nel paese (OIM).
L’Ue, i suoi Paesi membri e l’Italia, hanno una significativa parte di responsabilità in quanto sta avvenendo. A fronte di questo, appaiono inaccettabili le conclusioni del Consiglio Ue dei Ministri degli Interni, tenutosi il 31 agosto scorso, che di fatto escludono un impegno degli Stati Membri ad accogliere i cittadini afghani in fuga, scaricando gli oneri sui paesi limitrofi e ribadendo l’obiettivo prioritario della protezione dei confini esterni dagli ingressi non autorizzati.
I Paesi in cui molti cittadini afghani che tentano di raggiungere l’Unione Europea si trovano bloccati, come la Turchia e i Paesi non Ue dell’area balcanica, non possono essere considerati Paesi sicuri in merito all’accesso al diritto di asilo e ad assicurare un livello adeguato di protezione. Per questo deve essere escluso ogni accordo finalizzato ad effettuare i rimpatri di cittadini afghani in questi Paesi o nei Paesi limitrofi, oltre che ovviamente nel loro Paese di origine.
Le associazioni che compongono il Tavolo Asilo – tra le quali la Casa dei Diritti Sociali – hanno elaborato un documento inviato al Governo italiano e alle Istituzioni europee, perché siano messe in atto concrete azioni umanitarie e di salvaguardia della popolazione afghana, nonché varie forme di tutela e accoglimento dei profughi in fuga, cui va assicurata la protezione internazionale.
La richiesta principale del Tavolo Asilo è che l’Ue intervenga tramite la realizzazione di un ampio programma di trasferimenti/ricollocamenti dei cittadini afghani da attuarsi anche dai paesi di transito. Ovviamente dovrebbe trattarsi di una iniziativa che garantisca l’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri.