19/3/2024
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Stop all’inumanità alle frontiere europee!
Una richiesta collettiva
In tutto il mondo, rifugiati, richiedenti asilo e altri migranti sono trattati in modo crudele e illegale. Alcuni Stati europei violano sistematicamente i diritti delle persone che cercano di sfuggire a persecuzioni, conflitti armati, disastri e privazioni. Essi devono affrontare la costante minaccia della detenzione, della violenza fisica, dello sfruttamento e dell’indigenza. Nei casi peggiori, perdono la vita, sia in mare che a terra.
Questi abusi devono cessare e i migranti devono essere trattati in modo dignitoso e umano. Questa richiesta collettiva è stata firmata da organizzazioni della società civile con esperienze e competenze diverse. Sebbene le competenze di alcune organizzazioni non coprano tutti gli aspetti della richiesta espressa, i firmatari sono uniti nel chiedere che le persone in movimento siano trattate con umanità.
I firmatari chiedono:
- Stop ai respingimenti – Gli Stati europei devono porre fine immediatamente ai respingimenti e alle espulsioni a terra e in mare, nonché alle detenzioni di migranti in condizioni punitive. Un “respingimento” ha luogo quando le autorità o gli agenti di un’agenzia statale o interstatale impediscono con la forza ai migranti di accedere al territorio del paese che stanno cercando di raggiungere, senza tener conto delle conseguenze negative per tali migranti in termini di sicurezza, dignità o perdita di diritti umani essenziali che possono derivare dall’azione forzata. I “respingimenti” possono avvenire a terra o in mare.
- La fine della “deterrenza della morte” – Tutte le attività volte a impedire i salvataggi in mare devono cessare. Gli Stati del Mediterraneo devono accettare di facilitare le iniziative volte a prevenire la perdita di vite umane in mare.
- Frontiere umane – Quando gli accordi sul controllo delle frontiere tra l’Europa e altri Stati comportano un trattamento che viola i diritti fondamentali dei rifugiati e delle persone in movimento, tali accordi devono essere abrogati. Le organizzazioni internazionali che ne hanno il mandato devono avere pieno accesso a tutte le persone bisognose di protezione e assistenza nei Paesi extraeuropei.
- Giustizia e risarcimento – Quando i rifugiati o altre persone in movimento perdono la vita, vengono criminalizzati o subiscono altre forme di danno grave sotto la responsabilità degli Stati europei, questi episodi devono essere indagati da un’autorità giudiziaria indipendente. I ministri e i funzionari di governi che hanno commesso tali abusi devono essere chiamati a risponderne e le vittime di tali danni devono ottenere giustizia e risarcimento.
- Percorsi sicuri – In stretta collaborazione con le organizzazioni internazionali competenti, gli Stati europei dovrebbero esplorare modi sicuri e legali per permettere ai rifugiati di raggiungere l’Europa e condurre una vita produttiva, per es. con programmi di reinsediamento sponsorizzati dallo Stato e sostenuti dalle comunità ospitanti, iniziative di mobilità lavorativa e ricongiungimento familiare.
- No all’esternalizzazione – Gli Stati non devono adottare una legislazione disumanizzante che subappalti o esternalizzi i loro obblighi in materia di asilo a Stati non europei. È inaccettabile che rifugiati e richiedenti asilo siano trattati come merci e deportati in paesi dove le garanzie dei diritti umani sono inadeguate, dove non c’è un processo soddisfacente di determinazione dello status di rifugiato e dove le opportunità di sussistenza sono limitate.
- Riforma di Frontex – L’agenzia dell’UE per le frontiere, Frontex, deve essere ritenuta pienamente responsabile ed essere trasparente nelle sue attività e nei suoi metodi di reporting. L’agenzia deve operare in modo da consentire agli Stati membri di rispettare i loro obblighi previsti dal diritto internazionale, compreso il diritto di chiedere asilo.
Le organizzazioni firmatarie chiedono la mobilitazione dei governi, dei politici, dei leader delle comunità e delle persone che hanno coraggio e convinzione. Gli Stati devono porre fine a questi oltraggi morali e riportare l’umanità ai confini dell’Europa.
L’elenco delle organizzazioni che hanno già firmato questo appello è consultabile sul nostro sito web: https://www.against-inhumanity.org/campaigns/stop-the-inhumanity-at-europes-borders/.
Invitiamo i gruppi della società civile a unirsi a questa coalizione europea per porre fine all’inumanità ai confini europei e a firmare questa Richiesta Collettiva sul nostro sito web.
Per partecipare, ricevere il modulo di registrazione, creare o aderire a un’iniziativa nel proprio Paese o seguire lo sviluppo della campagna, scrivere al seguente indirizzo: contact@against inhumanity.org.