A via Giolitti 225, dietro la stazione Termini di Roma, si trova lo Sportello di orientamento e assistenza legale di Casa dei Diritti Sociali. Ogni giorno decine di persone vengono allo Sportello a chiedere un aiuto per risolvere i problemi più vari che, per chi non è avvezzo al sistema burocratico italiano o non conosce la nostra lingua, si possono presentare quotidianamente.
Nell’ultimo anno sono 5825 le persone venute a chiedere assistenza allo Sportello. Gli utenti dello sportello sono principalmente cittadini extracomunitari, molti dei quali provenienti dal continente africano. Le due nazioni di provenienza più frequenti sono la Nigeria (1014) e il Mali (639), che insieme rappresentano più del 28% del totale; seguono il Perù (455), la Somalia (432) e il Senegal (389) che con Nigeria e Mali vanno a formare il 50% degli utenti del 2023. Dal punto di vista anagrafico nell’anno passato sono venuti allo sportello principalmente trentenni (43%) con una netta maggioranza di sesso maschile (76,8%).
Generalmente chi viene allo Sportello sono persone in situazione di fragilità o, addirittura, di “invisibilità”: persone senza cittadinanza e/o residenza che hanno enormi difficoltà ad accedere a qualsiasi tipo di servizio e al mercato lavorativo. Altre difficoltà possono riguardare questioni più semplici come, ad esempio, accedere all’identità digitale (SPID) o pagare le bollette. Gli operatori dello sportello, quando possibile, offrono un aiuto immediato agli utenti, altrimenti li indirizzano verso gli uffici comunali predisposti alle varie pratiche, supportandoli, se necessario, nel procedimento di prenotazione del servizio. Oltre agli operatori, allo sportello collaborano degli avvocati volontari che offrono assistenza legale nei casi più complicati che necessitano di professionisti in materia giuridica. Nel 2023 sono state 1449 le consulenze di tipo legale, il 24,9% di quelle totali.
Dal 2017 le attività dello Sportello di orientamento e assistenza legale rientrano nel progetto “Roma Esquilino: dall’emergenza sociale ai diritti” finanziato dall’Otto per mille della Chiesa Valdese.