In scena al teatro Belli di Trastevere il 3, 4 e 5 maggio prossimi “Una domanda di matrimonio”, il nuovo spettacolo del Laboratorio di teatro di Casa dei Diritti Sociali. Tratta da un atto unico di Anton Cechov, con l’adattamento e la regia di Magda Mercatali – affermata attrice teatrale e insegnante di italiano volontaria nella scuola popolare per migranti adulti della Cds – la piece sarà interpretata da 9 studenti-attori-migranti provenienti da Mali, Senegal, Iran, Ucraina, Marocco, Ecuador, Capo Verde, Burkina Faso.
Un’esperienza, quella del Laboratorio teatrale di Casa dei Diritti Sociali, iniziata dieci anni fa, e nella quale Magda Mercatali ha voluto mettere al servizio dei suoi studenti la sua professionalità ed esperienza di attrice, favorendo, oltre all’apprendimento della lingua, la loro integrazione e socializzazione. Negli anni scorsi ha messo in scena, con felice temerarietà, opere diversissime tra loro, dai funambolici giochi di parole di Campanile a una versione poliglotta dell’ “Orlando furioso”, fino a un babelico Olimpo degli dei greci.
Quest’anno ci troviamo nel salotto di una casa di campagna nella Russia di fine ‘800, ed è qui che prende vita “Una domanda di matrimonio”, la commedia esilarante, movimentata, gioiosa scritta da Anton Cechov che costringe i 9 studenti-attori ad entrare ed uscire continuamente dai loro personaggi in un gioco del “teatro” che si muove tra finzione e realtà, come quando, ad esempio, raccontano le usanze ed i riti matrimoniali dei loro Paesi d’origine.
Ne risulta un omaggio d’amore a Cechov – con citazioni continue dalle sue opere – e insieme una rappresentazione del TEATRO con tutta la sua magia, i suoi tic e i suoi rituali. Ma, soprattutto, con il suo grande potere culturale e terapeutico capace, mai come in questo caso, di restituire ai suoi protagonisti autostima e recupero identitario, valorizzandone le diverse origini e culture.
Ad affiancare Magda Mercatali in quest’impresa, l’impegno di un gruppo di entusiasti colleghi volontari dell’associazione, insieme alla collaborazione esterna di grandi professionisti come Lia Morandini per i costumi, generosamente prestati dalla Sartoria teatrale Farani, e Giuliano Taviani per le musiche.