Contrasto alla tratta di esseri umani nel Lazio
Area di intervento: Lotta alla Tratta di essere umani
Periodo: 2016 – in corso
Territorio di intervento: Regione Lazio
Finanziatore: Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità -Programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale delle vittime di tratta e grave sfruttamento
Partner: Regione Lazio (capofila), Ain Karim, Arci, Be Free, Cooperativa Roma Solidarietà, Differenza Donna, Il Cammino, Il Fiore del Deserto, Karibu, Magliana ’80, Ora d’aria, Parsec, Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio, oltre ad attori territoriali chiave in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno della tratta (Roma Capitale, Anci regionale, AASSLL, Prefetture, Commissione territoriale del Lazio per il riconoscimento della protezione internazionale, Centro Giustizia Minorile per il Lazio, l’Abruzzo e il Molise, INMP, organizzazioni sindacali e una rete estesa di soggetti del Terzo Settore).
Destinatari: Persone vittime di tratta a scopo di grave sfruttamento lavorativo e/o sessuale.
Descrizione del progetto
Contesto: L’Italia continua ad essere un Paese di destinazione per le persone trafficate, ma anche un Paese di transito verso altre destinazioni europee. Gli studi sulla tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale sono per lo più di livello nazionale e regionale, ma la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Roma, nel periodo che va dal 1° ottobre 2017 al 15 novembre 2018, ha segnalato 500 potenziali vittime di tratta. Questi dati considerano solamente le vittime o potenziali tali che hanno avviato un percorso di regolarizzazione giuridica attraverso la domanda di asilo, e non rispecchiano quindi la reale portata del fenomeno, anche a causa dell’assenza di un sistema di identificazione uniforme. Secondo le stime del Dipartimento per le Pari Opportunità, la maggior parte delle vittime assistite in questi ultimi anni è stata sottoposta a sfruttamento sessuale (90% nel 2018), seguito da sfruttamento lavorativo (7% nel 2018), accattonaggio forzato (1,5%) e criminalità forzata (0,2%).
Obiettivi: Monitorare e prevenire a livello regionale il fenomeno della tratta a scopo di grave sfruttamento sessuale e/o lavorativo; favorire l’intercettazione e l’emersione di potenziali vittime; sensibilizzare e accrescere l’attenzione di attori determinanti nei percorsi di emersione e fuoriuscita delle vittime (Forze dell’Ordine, Ispettorati Territoriali del Lavoro, Sindacati, associazionismo, presidi sanitari, ecc.); accogliere e inserire nei programmi di protezione sociale le vittime riconosciute come gravemente sfruttate; creare una consapevolezza diffusa sul problema.
Attività:
1) Azioni di sensibilizzazione rivolte a tutte le agenzie pubbliche e private che a qualsiasi titolo entrano in contatto con potenziali vittime;
2) Unità di Contatto finalizzata all’intercettazione di potenziali vittime di sfruttamento;
3) Colloqui volti all’identificazione e all’emersione delle vittime, su segnalazione dei centri SIPROIMI, CAS, CARA e delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale;
4) Inserimento nel programma di protezione sociale ex art. 18 D. Lgs 286/98;
5) Presa in carico e accoglienza residenziale delle vittime riconosciute alle quali vengono garantite assistenza legale, supporto sanitario, inserimento in percorsi di insegnamento della lingua italiana e/o percorsi formativo-professionali e di inserimento socio-lavorativo;
6) Mediazione linguistico-culturale;
7) Invio ai servizi territoriali di competenza per tutti i casi non rientranti nella fattispecie dell’art. 18;
8) Prevenzione allo sfruttamento lavorativo e incontri formativi sui diritti dei lavoratori rivolti ai beneficiari dei centri SIPROIMI, CAS, CARA.