In Giappone viene accolto solo lo 0,7% delle richieste di asilo. I richiedenti asilo possono essere detenuti per lunghi periodi nei centri per l’immigrazione, dove vengono sottoposti a violenze fisiche e psicologiche, non vengono curati se malati e a volte vengono lasciati morire di fame. Un docufilm esclusivo del regista Ko Chanyu mostra le immagini delle violenze registrate dalle telecamere di sorveglianza dei centri di detenzione e contiene interviste ad alcune delle vittime.
Il documentario sarà visibile on line il 1°Aprile dalle ore 13 alle 15 registrandosi al link https://www.eventbrite.com/e/virtual-screeningwe-are-human-discrimination-against-foreigners-in-japan-tickets-587804528167
Casa dei Diritti Sociali invita tutti ad assistere alla proiezione e ad inviare una e- mail di protesta al Governo giapponese all’indirizzo che verrà indicato dopo la registrazione.
Di seguito il testo dell’Appello.
Appello contro le violazioni dei diritti umani degli stranieri residenti in Giappone e richiesta di partecipazione alla proiezione del documentario
“We Are Human!”
In Giappone, solo lo 0,7% delle richieste di asilo vengono accolte. I richiedenti asilo possono essere detenuti nei centri per l’immigrazione per lunghi periodi o essere rilasciati provvisoriamente, senza però poter lavorare e con il rischio di essere incarcerati in qualunque momento, senza motivo. Vi sono anche minori nati o cresciuti in Giappone, che sono in stato di libertà provvisoria. Una volta raggiunta la maggiore età possono essere detenuti e gli viene negato il diritto di lavorare, anche dopo il completamento del ciclo di studi. Per fare un esempio, in Giappone vi sono numerosi curdi che scappano dalla Turchia, ma fino ad ora solo uno di loro ha ricevuto lo status di rifugiato, gli altri sono in centri di detenzioni o in libertà provvisoria.
Gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto, posso essere detenuti in qualunque momento. Nei centri di detenzione per stranieri, sono state registrate numerose violazioni dei diritti umani, tra cui violenze fisiche e psicologiche, negazione di cure mediche e persone lasciate morire di fame. Tra il 1997 e il 2020 sono morte 23 persone durante la detenzione o gli spostamenti.
Nonostante la situazione sia già terribile, il governo giapponese sta discutendo una nuova legge sull’immigrazione che andrebbe a creare un peggioramento. Ufficialmente, la proposta di legge sarebbe stata pensata per evitare lunghi tempi di detenzione, ma di fatto renderebbe solo più facile la deportazione. Ad oggi, l’unico modo che il 99,3% dei richiedenti asilo ha per non essere doportato è continuare a fare domanda. Con la nuova legge, dopo la seconda richiesta di asilo rifiutata, si potrà essere deportati in qualunque momento. Opporsi costituirebbe reato penale. La proposta di legge è stata approvata dal Gabinetto del Giappone e sta per essere discussa in parlamento.
Per questo, ora più che mai, è importante far conoscere queste violazioni dei diritti umani a livello internazionale ed esprimere il proprio dissenso verso il governo giapponese. Il Giappone, purtroppo, ha sempre avuto politiche discriminatorie verso i coreani trasferitisi in Giappone durante il colonialismo e verso i loro discendenti, che spesso faticano ad ottenere la cittadinanza giapponese anche dopo 3 o 4 generazioni. Inoltre, anche il programma di formazione tecnica per stranieri è stato a più riprese accusato di traffico di esseri umani e violazione dei diritti basilari. Dunque, è un problema estremamente esteso.
Il primo aprile 2023 dalle 13 alle 15 ore italiane, si terrà una proiezione online gratuita del film documentario “We Are Human!”, del regista Ko Chanyu. In questo documentario, sono contenute le strazianti interviste delle vittime e le immagini delle telecamere di sorveglianza dei centri di detenzione, che documentano la violenza subita da alcuni stranieri. La proiezione sarà preceduta da una breve spiegazione della storia e dei dati relativi ai fatti raccontati nel documentario. In seguito alla proiezione, vi spiegheremo come spedire delle e-mail di protesta al Ministero della Giustizia e all’Ufficio dell’ Immigrazione giapponesi. L’evento sarà in inglese, il documentario avrà audio giapponese e sottotitoli in inglese.
Da questo link potete vedere il trailer del film
Inoltre, il regista Ko Chanyu sta attualmente promuovendo proiezioni gratuite del documentario all’estero. Se siete interessati a organizzare una proiezione presso la vostra associazione, scuola, università, circolo di attivisti, etc. scrivete una e-mail a bridgeprojectjapan@gmail.com
Partecipate numerosi alla nostra proiezione gratuita online. Basta registrarsi alla pagina sottostante e riceverete il link Zoom per accedere all’evento.